La parity rate diventa illegale per le antitrust europee – France edition

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14 Lug 2015
La parity rate diventa illegale per le antitrust europee – France edition

Continua il nostro approfondimento sul caso della parity rate in Europa: oggi andremo a vedere cosa è successo recentemente nel paese d’oltralpe.

Le OTA in Francia non faranno più sogni tranquilli: lo scorso 18 giugno, l’Assemblea Nazionale francese ha deciso di annullare tutti gli obblighi contrattuali di parity rate tra hotel e OTA; i trasgressori potranno essere multati fino a 150.000€ per la violazione.

Prima che la legge entri in vigore, il Consiglio dei Ministri dovrà perfezionarla e il lavoro potrebbe durare mesi. Per esempio, rimane ancora poco chiaro cosa il governo francese ritiene come “piattaforma di prenotazione” e se questa legge tratterà anche le offerte pubblicate da Easyjet o Europcar come “una piattaforma di prenotazione per l’acquisto di camere d’albergo”.

Booking.com e altre OTA potranno impugnare la sentenza e portarla alla Corte Costituzionale. Se così non fosse, gli albergatori potrebbero essere finalmente liberi di mostrare le tariffe che vogliono sui canali di distribuzione online senza nessun vincolo.

La risposta di Booking.com
La mossa del parlamento colpisce duramente Booking.com, che detiene quasi due terzi del mercato francese: fa scomparire il compromesso sulla limitazione della parity rate raggiunto sei mesi fa tra l’OTA e il Garante della Concorrenza francese.

Il giorno prima del verdetto, anticipando la mossa del parlamento, un portavoce del gigante olandese dell’intermediazione ha affermato, davanti alla stampa francese, che la fine della parity rate porterà ad un’aspra guerra di prezzi. Lo stesso giorno, anche Carlo Olejniczak, Regional Director France, Spain & Portugal di Booking.com, ha ribadito quanto detto sopra, aggiungendo che la fine della parity rate influenzerà i margini di guadagno degli albergatori e avrà ripercussioni sulla qualità dell’offerta. Sempre secondo Olejniczak, saranno gli albergatori a soffrire di più dal momento che i motori di comparazione faranno ciò che vogliono visto che esistono sempre sistemi per differenziare le tariffe. Questo provocherà una pressione incontrollata sui prezzi.

La risposta dell’Hotrec: una vittoria per gli albergatori
L’HOTREC – Associazione Europea degli hotel e dei ristoranti – si dichiara soddisfatta dal verdetto visto che permette agli hotel di decidere liberamente i prezzi nei loro canali di distribuzione online e offline, senza inutili vincoli contrattuali. Ha inoltre affermato che la seguente decisione è più coerente con le dinamiche distributive odierne rispetto agli accordi del 21 Aprile 2015, dove gli albergatori potevano decidere liberamente i prezzi solo su canali offline come telefono, fax ecc.

Roland Heguy, presidente dell’Associazioni Albergatori Francese (UMIH) e membro dell’HOTREC, ha dichiarato quanto segue: “È più una vittoria per la professione che una rivoluzione nel settore alberghiero francese. Questa decisione contribuirà alla creazione di una nuova relazione di fiducia commerciale tra hotel e piattaforme di prenotazione”.

Mentre Christian de Barrin, CEO dell’HOTREC, ha affermato: ”Il settore dell’ospitalità europeo vede la decisione dell’Assemblea Generale francese come un passo verso la libertà imprenditoriale per tutti gli albergatori europei. La Francia sarà il secondo paese dove le clausole anti-concorrenza della parity rate sono state bandite con una legge dopo il caso tedesco”.

Sviluppi recenti
Expedia, tramite un comunicato stampa del 01/06/2015, ha annunciato che dal 1 Agosto 2015 cancellerà tutte le clausole di parity rate dai contratti con gli hotel europei per un durata di 5 anni. Tale decisione rappresenta un importante cambiamento per il mercato turistico europeo e va ad allinearsi alle decisioni prese dai vari organismi antitrust.
Invece Booking.com, tramite un comunicato stampa del 25/06/2015, ha annunciato che dal 1 Luglio 2015 correggerà tutti gli obblighi contrattuali di parity rate dei partner europei secondo i nuovi requisiti richiesti dall’Antitrust italiana, francese e svedese, e secondo un rinnovato impegno europeo a mantenere la competizione sana, valorizzando il consumatore e l’albergatore.
L’OTA eliminerà l’obbligo di parity rate rispetto gli altri canali d’intermediazione, ma rimarrà valido per le tariffe presenti all’interno del sito ufficiale dell’hotel.
Quindi che cosa cambia per l’albergatore? Niente.
In ogni caso l’OTA olandese richiede che le stesse tariffe pubblicate sul sito ufficiale dell’hotel siano anche distribuite all’interno del suo canale. Questa è un semplice mossa per mettersi in mostra e per dire che la compagnia si sta interessando all’argomento.

AGGIORNAMENTO 30/07/2015: Fine dei giochi. L’Assemblea Nazionale francese ha dato il via libera per l’entrata in vigore della legge Macron: l’annullamento degli obblighi contrattuali di party rate tra OTA e Hotel è ora REALTÀ. Gli albergatori in Francia riguadagnano la libertà di decidere le tariffe più adatte ai loro clienti senza inutili restrizioni.
Visto questa novità, noi a questo punto ci chiediamo: “quando toccherà all’Italia”?

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